Un metodo, chiamato ‘la regola del 777’ pensato per educare i figli è diventato un trend sui social: ma di cosa si tratta?
Il percorso educativo di un genitore con i propri figli è un viaggio emozionante ma al contempo tutt’altro che semplice che richiede pazienza, comprensione, amore e supporto. Elementi questi che, nel corso della quotidianità genitori-figli, non dovranno mai venire meno. Mamme e papà sono, a tal proposito, alla costante ricerca di metodi educativi che consentano loro di sviluppare con i propri bimbi un rapporto sano e coeso e a tal proposito è di recente divenuto di tendenza sui social un metodo legato all’educazione dei figli chiamato “La regola del 777”.
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Lo ha ‘raccontato’ attraverso TikTok una madre di nome Linda spiegando che dopo averlo messo in pratica le ha radicalmente cambiato la vita. Ma di che cosa si tratta e come è articolata questa particolare tecnica educativa che la mamma social ha provato con i suoi tre figli ottenendo in breve tempo sostanziali cambiamenti positivi nel loro comportamento? Scopriamolo.
Il metodo del 777 per educare i figli: come funziona e in che modo metterlo in pratica
Come dicevamo Linda ha sperimentato la regola del 777 nel suo ambiente domestico prima di decidere di divulgare questa apparentemente strana regola. Sostanzialmente questo metodo educativo è basato sul far comprendere ai bimbi l’importanza non solo della disciplina ma anche della responsabilità e della comunicazione in quelle che sono le tre fasi di vita di un bimbo dalla sua nascita fino al raggiungimento dell’età dell’indipendenza. La regola del 777 prevede infatti di spezzare in tre macro gruppi l’esistenza del proprio figlio agendo, in ogni fase dello sviluppo in una maniera specifica.
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La prima fase, dunque, è quella che va da 0 a 7 anni prendendo dunque come riferimento i primi sette anni di vita del figlio: si tratta di un periodo nel quale la curiosità è protagonista e nel corso del quale i bimbi assorbono informazioni ad un ritmo costante, pertanto i genitori svolgono, in questa fase, “un ruolo cruciale per fornire un ambiente sicuro e stimolante ai figli” come spiegato da Linda. Il metodo prevede di stimolare i figli mediante attività come il gioco, la lettura delle favole e le passeggiate insieme nella natura, allo scopo di creare legami stabili.
Nella seconda fase, che va dai 7 ai 14 anni, i compiti dei genitori prevedono di insegnare ai figli come comportarsi in gruppo, iscriverli ad attività sportive per apprendere sportività e gioco di squadra e spronarli e aiutarli a coltivare, organizzando giochi di gruppo, nuove amicizie. La terza fase invece è quella dell’adolescenza, quando i bambini diventano ragazzi con una personalità ben definita. Compito dei genitori in questo periodo, dai 14 ai 21 anni, è quello di rispettare, anche quando appaiono errate, le scelte dei figli, di non punirne gli eventuali errori considerandoli parte della loro crescita ed essere sempre presenti come figure di riferimento.