Una particolare forma di anticipo pensionistico consentirà durante il 2025, ad alcuni lavoratori, di lasciare l’impiego a 59 anni.
Numerosi lavoratori, nel corso del nuovo anno, potranno lasciare l’impiego usufruendo anche dei vari meccanismi per il pensionamento anticipato che il Governo ha deciso di confermare, attraverso la Legge di Bilancio approvata a dicembre.
Oltre alla pensione di vecchiaia, difatti, i lavoratori potranno contare su forme di pensionamento in anticipo come Quota 103, Ape Sociale, Pensione Contributiva e Opzione Donna. Quest’ultima, come si evince dal nome, è riservata alle lavoratrici appartenenti a specifiche categorie e in possesso di determinati requisiti. In alcuni casi, questa forma consente di lasciare l’impiego anche a 58 anni.
La Legge di Bilancio 2025 ha confermato diverse forme di pensionamento in anticipo che erano già in vigore durante gli anni precedenti. Tra queste troviamo, come detto nel paragrafo precedente, anche Opzione Donna.
Il meccanismo appena citato è riservato alle lavoratrici che appartengono alle seguenti categorie: lavoratrici invalide con disabilità riconosciuta almeno del 74%; caregiver che assistono da almeno 6 mesi un familiare disabile; lavoratrici licenziate o dipendenti di aziende in crisi. La normativa prevede, inoltre, i seguenti requisiti: aver compiuto il 61esimo anno di età e maturato almeno 35 anni di contributi.
Per quanto riguarda il requisito anagrafico, questo scende di un anno per ogni figlio, nel limite massimo di 2 anni consentendo, dunque, di accedere ad Opzione Donna a 60 anni di età alle lavoratrici con un figlio e a 59 anni se madri di due figli. È necessario sapere anche che, in virtù della cristallizzazione del diritto alla pensione, è possibile accedere ad Opzione Donna anche durante gli anni successivi alla maturazione dei requisiti previsti.
Sempre grazie alla cristallizzazione, chi ha maturato 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021 e aveva già 58 anni, 59 anni in caso di lavoratrice autonoma, può andare in pensione indipendentemente dalla categoria di appartenenza.
Opzione Donna prevede anche delle finestre mobili, ossia un periodo che intercorre tra il raggiungimento dei requisiti e l’erogazione della prestazione. Per le lavoratrici dipendenti la finestra mobile è di 12 mesi, mentre le lavoratrici autonome dovranno attendere 18 mesi prima di percepire la prima mensilità di pensione.
Infine, questa forma di pensione anticipata prevede il calcolo degli importi con il metodo contributivo, indipendentemente da quello previsto durante la carriera lavorativa. Tale circostanza potrebbe comportare una riduzione significativa dell’assegno pensionistico.
Come per gli altri meccanismi di anticipo pensionistico, per accedere ad Opzione Donna sarà necessario inoltrare una specifica domanda allegando tutta la documentazione che dimostri il possesso dei requisiti. La richiesta dovrà essere inoltrata attraverso il portale online Inps o, in alternativa, rivolgendosi ad un patronato o un Caf.
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